Atonia e lassità del viso: perché il problema non è “tirare”
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Quando la pelle perde sostegno e serve un approccio che lavori sulla struttura
Molte persone descrivono così il cambiamento del viso:
“Mi vedo più stanca”, “i contorni non sono più definiti”, “la pelle sembra scendere”, "mi sta cascando il viso".
La prima reazione è cercare qualcosa che tiri.
Un trattamento più forte, una soluzione più rapida, qualcosa che dia subito un effetto visibile.
Il problema è che l’atonia non si risolve tirando, ma sostenendo ciò che ha perso equilibrio.
Durante le consulenze viso che svolgiamo in Estetica Nevoh a Sant’Angelo di Piove di Sacco, l’atonia non emerge quasi mai come un problema isolato.
È spesso accompagnata da pelle spenta, perdita di definizione e tessuti che rispondono sempre meno agli stimoli.
Atonia e lassità: cosa stanno davvero indicando
Atonia e lassità non sono difetti improvvisi.
Sono il risultato di un cambiamento progressivo che coinvolge:
- perdita di tonicità muscolo-cutanea
- rallentamento del metabolismo cellulare
- riduzione del collagene e dell’elastina
- stress dei tessuti nel tempo
Durante le consulenze viso a Sant’Angelo di Piove di Sacco, è frequente incontrare pelli che non sono “vecchie”, ma semplicemente stanche di compensare.
Perché cercare l’effetto lifting immediato spesso delude
Molti trattamenti promettono un effetto tensore immediato.
Il risultato, quando arriva, è spesso temporaneo.
Questo accade perché:
- la struttura non viene rinforzata
- i tessuti non vengono guidati a rispondere
- il sostegno reale non viene ricostruito
Quando i tessuti perdono sostegno, anche la pelle in superficie cambia comportamento.
La microcircolazione rallenta, il rinnovamento si fa meno efficiente e il viso perde progressivamente luminosità.
È per questo che intervenire solo in superficie non restituisce né tono né luce in modo stabile.
Non è il trattamento “che non funziona”.
È l’approccio che non è adatto a una lassità strutturata.
Contorni del viso: quando non è solo una questione di pelle
La perdita di definizione dell’ovale non dipende solo dalla pelle superficiale.
Coinvolge:
- qualità dei tessuti
- tonicità profonda
- risposta del microcircolo
- capacità di mantenere il sostegno nel tempo
Intervenire solo in superficie significa lavorare sull’effetto, non sulla causa.
Viso, collo e décolleté: perché vanno trattati come un insieme
La lassità raramente colpisce una sola zona.
Collo e décolleté spesso mostrano prima la perdita di tono.
Chi ci raggiunge da Piove di Sacco lo nota chiaramente:
il viso migliora, ma il collo resta più svuotato, creando un risultato poco armonico.
Per questo è fondamentale leggere queste aree come un’unica unità estetica.
Quando serve un percorso e non un trattamento singolo
Un lavoro efficace su atonia e lassità prevede:
- analisi del grado di cedimento
- valutazione della reattività dei tessuti
- trattamenti non invasivi mirati
- skincare domiciliare di supporto
- monitoraggi nel tempo
La pelle va accompagnata, non forzata.
È così che recupera tonicità in modo progressivo e naturale.
La consulenza: capire se e come intervenire
Prima di scegliere un trattamento è fondamentale capire:
- se la pelle è pronta a essere stimolata
- che tipo di lassità è presente
- quali risultati sono realistici
- in che tempi possono arrivare
- La consulenza serve a costruire una strategia che protegga la pelle e ne rispetti i tempi.
Recuperare tonicità non significa forzare la pelle, ma rimetterla nelle condizioni di rispondere.
Quando il lavoro è guidato e progressivo, il viso cambia senza perdere naturalezza.
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In conclusione
Atonia e lassità non si correggono tirando la pelle.
Si migliorano sostenendo i tessuti, lavorando sulla struttura e guidando la risposta nel tempo.
Quando l’approccio è corretto, il viso non appare “tirato”, ma più compatto, equilibrato e armonico.